STORIA DEL KUNG FU
Il Kung fu è una
delle più antiche arti marziali: le sue origini risalgono al
lontano oriente, diversi millenni fa. Intorno al VII sec. a.C.
prende forma lo Shan Pu (chiamata anche Shuai Pu o Shou Pu); in questo
periodo nasce il Chin Na. Ma è nel VI sec.
che viene alla luce il progenitore del moderno Kung Fu, introdotto (secondo
la tradizione) dal monaco Da Mo chiamato Bodhidharma ("l'illuminato"
in sanscrito), che arrivò dall'India meridionale (o forse da
Ceylon) portando con sé il buddismo Zen e lo Shi Pa Lo Han Sho
(le diciotto mani di Lo Han), una forma di ginnastica per aiutare i
monaci a resistere allo stress psicofisico di una rigorosa pratica meditativa.
Questa attività fisica sposava i principi del Hatha Yoga con
le neonate proto arti marziali. I discepoli di Da Mo arrivarono a diversi
monasteri sulle principali catene montuose cinesi: Shaolin (Monastero
della Giovane Foresta) sul Song, Wutan, Emei e Fukien. Solo tra il XIII e il XVI sec. appare il Kung Fu simile a come viene oggi praticato: in tale periodo avvenne infatti una profonda opera di ristrutturazione e "ammodernamento" dell'insegnamento (in tale periodo nasce la distinzione tra stili interni ed esterni; cfr. Informazioni sul Kung Fu). E' successiva a questo periodo la diaspora tecnico-culturale che porterà le arti marziali a diffondersi in tutto l'est dando origine, con l'assimilazione nelle diverse culture e tecniche pre-esistenti, alle svariate forme di arti marziali attuali. Le ultime modifiche vengono apportate nel XVI sec. dal monaco Chueh Yuen (e altri); da questo momento in poi esiste il Kung Fu moderno e vengono creati gli stili come oggi noi li conosciamo. |